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Softlab:addetti da Caserta a Lecce, volantini contro titolare

Softlab:addetti da Caserta a Lecce, volantini contro titolare

Attendono cig e stipendi, protesta nel capoluogo salentino

CASERTA, 20 maggio 2024, 12:30

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo avevano promesso nel caso "non fossero arrivate risposte sulla vertenza" e lo hanno fatto i lavoratori Softlab, che in piena notte sono partiti da Caserta per raggiungere Lecce, dove hanno manifestato la loro rabbia nei confronti dell'imprenditore Giovanni Casto, titolare di Softlab, "che non ha mantenuto gli impegni di garantire un'occupazione stabile ai lavoratori". In piazza Sant'Oronzo a Lecce, lavoratrici e lavoratori hanno distribuito volantini con un comunicato per denunciare l'atteggiamento definito "irresponsabile" dell'imprenditore salentino. Da gennaio i circa 200 addetti di Softlab Caserta - l'azienda di consulenza informatica ha sedi in tutta Italia - non percepiscono la cassa integrazione (forse oggi potrebbe sbloccarsi qualche mensilità, ndr), e un gruppetto di loro avanza anche alcuni stipendi; da mesi protestano con presidi tra Caserta e Napoli, sono stati anche a Roma. L'ultima manifestazione il 23 aprile scorso a Napoli a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, durante la quale i lavoratori avevano chiesto al presidente De Luca risposte immediate sulla mancata percezione degli emolumenti e sulle prospettive future, ricordando anche che lo stesso presidente della Regione qualche anno fa aveva inaugurato a Caserta, nella centralissima corso Trieste, la sede di Softlab, poi chiusa. La vertenza Softlab proprio in questi giorni si è poi saldata con la "vertenza madre" relativa alla multinazionale Usa Jabil con stabilimento a Marcianise (Caserta). I lavoratori Softlab infatti sono tutti ex dipendenti Jabil fuoriusciti negli anni scorsi dagli organici della multinazionale per essere riassunti in Softlab dietro incentivo corrisposto dalla stessa Jabil; l'impegno di Softlab era di mantenere l'occupazione nell'ambito di un progetto produttivo, ma nessuna produzione è mai partita e i lavoratori si sono ritrovati in cassa integrazione proprio come ai tempi in cui erano in Jabil. A loro volta, i 420 lavoratori rimasti in Jabil, in queste settimane sono in mobilitazione perché l'azienda Usa ha deciso un totale disimpegno da Marcianise e dall'Italia.
    Oltre 600 lavoratori in totale tra Jabil e Softlab che potrebbero, dunque, nel futuro prossimo, perdere il lavoro. In una nota congiunta riguardante la manifestazione di Lecce, le segreterie casertane dei sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, ricordano che "anni fa la dirigenza Softlab si è presentata in Jabil e ha convinto i lavoratori a lasciare la multinazionale americana per ricollocarsi, rassicurandoli sulla bontà e credibilità dell'operazione industriale. Oggi le lavoratrici e i lavoratori sono in mezzo a una strada e intanto Softlab ha intascato 80.000 euro per ogni lavoratore che lasciava la Jabil.
    Le istituzioni locali e nazionali che hanno sponsorizzato questa operazione devono capire che bisogna intervenire immediatamente perché l'esasperazione sta raggiungendo livelli incontrollabili".
   

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